Su di un volo
per te normale,
intercontinentale,
t'ho sussurrato
dell'insopprimibile anelito
d'amor che m'avea colto
lassù tra i nembi, in alto.
Ma tu i sintomi del mio cuore
hai scambiato,
con gli effetti d’un vuoto
d'aria, e premurosa m'hai dato
subito
il sacchetto del vomito.
Tuttor
l'ho conservato, unico
pegno del tuo cuor,
sebbene usato.
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