Seduto
da solo nel loggione
mentre tu canti ancora l'ossessione
d'un
amor fino allo stremo negato
penso al mio, che tu stessa hai rifiutato
e ai
molti fiori che ti getto
io solo,
alla fine di ogni atto.
Ho
speso una fortuna e ai tuoi acuti
mi
ronzano le orecchie, ho tanto
sonno
e male ai piedi, ho finito,
per
applaudirti risparmi e ferie
sto ormai per esser licenziato
perciò raccolgo i fiori dal bidone
in cui li butti senza compassione
per la prossima rappresentazione
chissà dove sarà, e chissà quando.
Eppure se all'uscita m'attardo e aspetto
per la prossima rappresentazione
chissà dove sarà, e chissà quando.
Eppure se all'uscita m'attardo e aspetto
al
sol vedermi corri via emettendo
quel che mi pare un divino do di petto.
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